L’immagine che ho di te

Stasera mi hai colpito con una delle tue solite polemiche
Ma se considero l’età che ho non so più se chiamarle prediche
E poi se non comprendi il bene che ti voglio non so cosa dirti sai
La verità è che mi sento solo come non lo sono stato mai
Un padre al proprio figlio cerca sempre di inculcare delle regole
In genere decise a volte meno ma comunque insormontabili
E quando l’oltre viene scavalcato come l’onda fa con gli argini
A volte il bene più violento di qualsiasi
cosa di cui accorgersi
Il vento si sta alzando e dentro me
qualcosa sai si sta muovendo già
Ma ho paura che i sensi di colpa cancellarli non si potrà mai
Tradirti è stato tutto quello che ora dentro me cerco di abbattere
Ma non è facile capire il male che
comunque ti fa crescere
La vita senza dirtelo può anche riservarti
delle trappole
Un urlo chiuso in gola può far nascere la
voglia di combattere
E mentre la candela brucia senza sosta io
continuo a scrivere
Con un filo di voce e la chitarra cerco poi
di rispecchiare in me
Nel fondo del mio cuore e con onestà
l’immagine che ho di te
Il vento si sta alzando e dentro me
qualcosa sai si sta muovendo già
Ma ho paura che i sensi di colpa cancellarli non si potrà mai
Tradirti è stato tutto quello che ora dentro me cerco di abbattere
Ma non è facile capire il male che
comunque ti fa crescere
Il vento si sta alzando e dentro me
qualcosa sai si sta muovendo già
Ed ho paura che i sensi di colpa cancellarli non si potrà mai
Capirmi è tutto quello che ti chiedo
Anche se so che non è facile ed imparare
ad accettare
Il male che comunque ci fa crescere
Nel fondo del mio cuore e con onestà
l’immagine che ho di te.

Schiavo d’amore

Oggi sono solo come lo è soltanto un folle o uno straniero
Un leone chiuso in una gabbìa dalla quale scruta il cielo
Magari scende la neve
E s’infittisce il mistero
Coprendo come di un velo
Ma senza far rumore
Pian piano
Il mio cuore
È destino
Che non ci sia che tu
A condannarmi e poi a salvarmi sempre più
Dovunque sei
Ti penserò
E il mio pensiero forse ti raggiungerà
Perché nessuna forza mai lo fermerà
La mancanza mi riempie l’anima mi tiene in suo potere
La mia tristezza è dolce ma talvolta è come un altro carceriere
Eppure quanta bellezza
Perfino dentro il dolore
Ti vedo nel tuo splendore
Agli altri ti nascondi
Ma qui
Appari avanti a me
Come un incanto che
M’imprigionerà
Schiavo d’amore
Io per sempre resterò
E già lo so
Che soffrirò
Ma quella sofferenza cara mi sarà
Perché è con te che inizia e che finirà
Finirà con te.

La ballata di Gino

Falce, forcale, vanga o rastrello, in mano aveva sempre un attrezzo
madre in cucina, pie le sorelle, camino acceso, i buoi nella stalla
obbedire, verbo bandito: della libertà pagò il prezzo
il federale lo prelevò, non più zappa ma fucile in spalla.
Diciotto anni, rabbia e livore,
al fronte a fare la guerra
ballila non lo era mai stato, non volle sfilare in orbace
sotto l’elmetto Gino sognava: l’aratro tagliava la terra,
a mietere il grano, l’odore del vino, ma ci voleva la pace.
Sinistro un treno arrancando lo portava dritto alla morte deportato,
smarrito, in guerra non puoi scegliere la tua sorte sparare e uccidere
oppure la fame,
il freddo, la prigionia ammazzi l’altro;
giudice, boia, assassino o nel fango del lager …la tua agonia.
Gavetta, brodaglia, lampi, frastuono,
un’ossessione:fuggire quel contadino giovane e mite non avrebbe ucciso
nessuno
sostò il treno, decise in fretta e scap po’ all’imbrunire corse forte,
latrato di cani e risenti il profumo del fieno.
Aprile, primo sole, paese liberato, dal nord in bicicletta tornò a casa
dinamo, fanale e buche anche di notte,
se la guerra era finita spettri fantasmi ad ogni angolo di strada,
segni di croce ad ogni angolo di chiesa
disertore si, ma uomo che nemmeno a un altro uomo tolse la vita.
Sinistro un treno arrancando lo portava diritto alla morte deportato,
smarrito, in guerra non puoi scegliere la tua sorte
sparare e uccidere oppure la fame, il freddo,
la prigionia ammazzi l’altro: giudice, boia,
assassino o nel fango del lager …la tua agonia.

Senza me ti pentirai

Senza me ti pentirai
Forse mai lo ammetterai
Emozione amara che
É un dolore dentro me
Che una fine più non ha
Senza me ti pentirai
Ma tu non lo ammetterai
È per questo che non so
se negli altri cercherò
di trovare gli occhi tuoi
Voglio scordarti in ogni senso
Ogni giorno cancellare un po’ di te
Sarà un mìo gran divertimento
Quando tu non farai parte più di me
Senza me ti pentirai
Forse te ne accorgerai
Quando sola non sarò
Ed un senso io darò alla vita che non ho
Sema me ti pentirai
Forse mi rimpiangerai
Ma vivrò senza di te
E da oggi grazie a te
Cambio pelle e cambio me
Voglio scordarti in ogni senso
Ogni giorno cancellare un po’ di te
Sarà un mio gran divertimento
Quando tu non farai parie più di me
Ma sono io che dico basta
lo che per te avrei amato in ogni senso
lo che per te sarei andata anche all’inferno
Voglio scordarti in ogni senso
Ogni giorno cancellare un po’ di te
Sarà un mio gran divertimento
Quando tu non farai parte più di me
E se tu ti pentirai
Non saranno fatti miei
Quando mi rimpiangerai
Sarà troppo tardi quando
Tu ritornerai da me.