Guardando il cielo

Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita, amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri
Siamo animali di città
Eppure sai che ogni notte prima di dormire io
Che ho preso tutto da mia nonna faccio una preghiera a dio
Potrà sembrarti rituale però a me dà serenità
Con la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche magia
Per me adesso si chiama universo
Stringo i pugni e rido ancora, che la vita è questa sola
Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città e quindi
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri in queste stupide città
Ma ho la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche utopia
Per me adesso è solo universo
Stringo i pugni e rido ancora
Che la vita è questa sola
Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Di una verità
Di una verità
Di una verità

Mentre ti parlo

Guardati allo specchio
Sotto le rughe troverai
Troverai i miei occhi
Magari meno storti
E nel riflesso del tuo volto incontrami
E nel riflesso del tuo volto accettami
E nel rumore del tuo volto ascoltami
E nel silenzio del tuo volto
Mi guardo allo specchio
E tra i progetti che hai per me
Congelo sogni modesti
Che tanto tu detesti
Ti ho permesso di travestirmi
Ho provato ad adattarmi
Ai tuoi disegni così perfetti
Ma tanto stretti, troppo stretti
Potrei amarti di meno
Potrei odiarti di meno
Somigliarti di meno, forse un giorno potrei
Potrei amarmi di meno
Potrei odiarti di meno
Sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Sfilami di dosso quella trama di difetti
Così identici ai tuoi
Togli quei fili dalle mie mani
Taglia i fili dalle mie mani
Ti prego strappa quei fili dalle mie mani
Non guidarmi più
Potrei amarti di meno
Potrei odiarti di meno
Sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Dovrei amarti di meno
Dovrei amarti di meno
Somigliarti di meno, forse un giorno dovrei
Dovrei amarti di meno
Ma non amarmi di meno
Sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Mentre ti parlo di me
Mentre ti parlo

Il diluvio universale

L’amore non è una colpa
Non è un mistero
Non è una scelta
Non è un pensiero
L’amore quello dei film
L’amore del che segno sei?
C’è affinità, un aperitivo, chissà se mai
Magari, qualcosa, qualcosa, succederà
L’amore di questa notte
Non conta niente
Anzi, sia maledetto
E maledettamente
Io non tornerò
Perché non hai futuro
E io ha già poco tempo per me stessa
Figuriamoci per gente come te
E intanto prendo questa metropolitana
L’unica che sorride è una puttana
E allora io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E tu, che resti l’unico al mondo
Come una stanza da rifare
Resti immobile all’altare
Sei una canzone che non ho
Mai saputo cantare
L’amore succederà
O forse è già successo
Ma tu non l’hai visto
E lo vedi solo adesso
Ma stasera rimango a casa
A cucinare la vita
Come fosse un buon piatto da buffet
Lo so, l’amore è spudorato
L’amore è egoista
L’amore è un atto di necessità di te
E mentre sfoglio un altro stupido giornale
Penso che in fondo sia tutto regolare
E intanto io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E allora io preferisco sognare
Perché da qui la realtà si nasconde meglio che
Sotto il diluvio universale
E tu, dall’altra parte del mondo
Come una stanza da rifare
Resti immobile all’altare
Sei la canzone che non ho
Mai saputo cantare

Cosa resterà

Volevo nascere senza pensieri,
senza le crisi di panico quando penso troppo;
volevo correre più forte degli altri
come per dimostrami che potrei farlo il doppio;
Volevo dirti che ti aspetto qua,
volevo dirtelo ma no non ti ho avvisata
e me ne resto da solo con il mio orgoglio che uccide quello che voglio
sapendo che è una cazzata;
Volevo soltanto essere parte di un gruppo, sentirmi come voi accettato in tutto
ma poi iniziai a farmi di brutto
tornando a casa distrutto
gridando dentro al cuscino per nascondere l’urlo
e no, io non ti dico cosa provo, no
sono i miei testi che lo provano
nella mia penna perché
prendi una birra e siediti che ti racconto di me:
di come quando davanti a un problema scappo,
non è che non sia un uomo ma a volte vorrei essere un altro.
Quante notti in bianco che ho fatto per la mia musica,
dormivo sopra al banco sognando una vita unica
di quelle che ti svegli e realizzi che non sei solo,
che ciò che gridi troppe persone lo fanno in coro,
dite pure a quegli stronzi che non mi accontento,
che ho ambizioni troppo grandi per restare fermo.
Io che piango, io che rido, io che grido e basta,
io che cerco di convincermi che tutto passa,
io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia,
io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria.
E no, io non ti dico cosa provo, no
non siamo fatti per restare soli,
forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
e no, io non ti dico cosa provo, no
non siamo fatti per restare soli,
dimmi che cosa resterà.
Non me ne frega se mi manca la morale, anche se
vado con altre non vuol dire che non ci tenga a te,
lo so che sono un po’ egocentrico se parlo di me,
lasciami perdere se cerchi un’altra storia clichè,
non sono un uomo vissuto ma sono un uomo che vive
che si dimentica tutto ma si ricorda due rime,
io che mi fermo a sentire l’odore di un libro nuovo
che poi non riesco a finire perché per tutto mi annoio.
Non sono fatto per te, non sono fatto per loro,
non sono fatto per viverti né per stare da solo
con più gioielli di te ma meno classe,
convinto che stare in strada non mi cambiasse
ma la vita non è un film, non c’è il lieto fine,
nessun colpo di scena, nessuno divide
la parte dove vedi tua madre mentre sorride
con quella dove stringi un ricordo fatto di spine.
Io che piango, io che rido, io che grido e basta,
io che cerco di convincermi che tutto passa,
io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia,
io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
e no, io non ti dico cosa provo no,
non siamo fatto per restare soli,
forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
e no, e non ti dico cosa provo no,
non siamo fatti per restare soli,
forse è l’unica ragione che non ci dividerà.
E no
ma nessun’altra è come te, come te, come
ma nessun altro è come me, come me, come
so che sei fatta come me, come me, come
che nessun’altra è come te.
E no
ma nessun’altra è come te, come te, come
ma nessun altro è come me, come me, come
so che sei fatta come me
dimmi che cosa resterà.

Vincere l’odio

Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
Io ti sfido a innamorarmi di te
Ma due occhi per sguardarsi sono pochi
Per amarci ce ne vuole almeno tre
Femminiello che vivi a Napoli
Coi problemi presenti a Napoli
Femminiello di una metropoli sul mare chiaro
Femminiello ma quanti ostacoli
Nel tuo cuore disperso a Napoli
Per fortuna che poi c’è il Napoli
Al San Paolo di Napoli
San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco
San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu
San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso
San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso
Perché tu perseguitavi i cristiani
E giustamente lui ti ha detto stop stop stop
Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu
Dove ti sei trasferita per fondare una tv
Che trasmette televendite di vini calabresi
Che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu
Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu
Tubero che mediti tranquillo sotto terra
Finché c’è una mano nerboruta che ti afferra
Tu dici No no no, poi dici Forse forse forse
Poi ti lasci prendere
E ti abbandoni a questo mio pelapatate
Accompagnato dal tuo amico topinambur
Topinamburbera, sedicente burbera
Chi l’avrebbe detto, nascondevi un cuore d’oro
Sotto a quei 90 chili di burbera
Non cambiare mai burbera
Energumena, accarezzami lo stesso
Cantando questa canzone brutta
Brutta da cantare se vuoi
Sarà pure brutta però a me mi piace
Canzone brutta
Sarà capitato anche a voi
Di avere una canzone in testa
Brutta
Brutta.
E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è:
Vincere l’odio

N.E.G.R.A.

In un mondo che si muove più lentamente della gente che lo abita
Cecile, Rafe, show
Se ti togli i paraocchi la visuale la vedi
che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
se ti togli i paraocchi la visuale (sarà perché qualcosa in lei mi fa paura)
che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
A te che guardi il mio colore come fossi extraterrestre
alla mamma che mi nota e stringe i figli a se.
a chi all’asilo mi faceva già strane domande
come ad esempio che colore avessi il sangue
A chi commenta di nascosto e crede non lo senta “non ho niente contro ma c’è troppo differenza”.
A chi ha la Barbie con la pelle bianca dai sessanta
La mia io l’ho aspettata sino al 1980
C’è chi si vanta di ideali dove negri ed omosessuali indifferentemente sono tutti uguali,
cioè diversi, in quanto tali sono da trattare differentemente dai normali e questo fa paura
Chiudo bocca e occhi nella notte oscura
e hai paura perché sono troppo scura “troppo scura”
mi consideri soltanto per un’avventura
ma non consideri la mia natura perché sono
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne frega più
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
Negra, Negra, Negra ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne fotte più
Se ti togli i paraocchi la visuale vedi
che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti (sarà perché qualcosa in lei mi fa paura)
se ti togli i paraocchi la visuale che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
Mi inviti a cena ma soltanto se mi paghi
alla fermata ti sorrido e non mi caghi
è da una vita che combatto contro i vecchi
nemmeno Harry Potter vince contro questi maghi
dell’ignoranza pieni d’arroganza conta l’apparenza
però in fondo manca la sostanza quanta indifferenza e piango sola dentro alla mia stanza
non preoccuparti della n.e.g.r.a. quando è triste prende danza
luoghi comuni deleteri ancora più tristi dei cimiteri
ero bambina che sembra ieri ancora credevo nei desideri già percepivo disagi reali e seri e chi mi creava distanze tua altro che Balotelli, altro che ?
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne frega più
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
Negra, Negra, Negra
ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne fotte più
Negra, Negra, Negra ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda
non te ne fotte più

Finalmente piove

Qualcuno è già partito è andato via senza lasciare traccia
Qualcuno è ritornato per metterci la faccia
Qualcuno si è sentito male per i troppi vizi
Qualcuno ha perso la partita ma non ha subito i fischi
Qualcuno non ha mai provato amore nel suo vivere
Oppure lo ha trovato ma non lo sa descrivere…
No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito
No, tu non hai, tu non mi hai capito mai
Finalmente piove e il suo rumore non se ne va
Ma le mie parole le puoi capire
Senza dirtele in faccia
Le ho riflesse negli occhi
Le ho descritte negli attimi più ingenui di una storia che sta per finire
Qualcuno è andato avanti e poi è tornato al punto di partenza
Perché si è accorto in tempo che non aveva resistenza
No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito
No, tu non hai, tu non mi hai capito mai
Finalmente piove e il suo rumore non se ne va
Ma le mie parole, le puoi capire
Senza dirtele in faccia
Le ho riflesse negli occhi
Le ho descritte negli attimi più ingenui di una storia che sta per finire
No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito
No, tu non hai, tu non mi hai capito mai
Senza dirtele in faccia
Le ho riflesse negli occhi
Le ho descritte negli attimi più ingenui di una storia che sta per finire
Come un film d’autore o una canzone che se ne va

Noi siamo infinito

Il tuo corpo è la somma
Di tutti i desideri
La tua testa il racconto di ciò che sei
E di quel che eri
La complicità ama il silenzio
E in questo noi due siamo bravi
Profeti e discepoli di verità e di segreti
E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare e perché
Le circostanze fanno la differenza
Capovolgo la distanza che si azzera e siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
La mia pelle è corteccia
Che si può anche scalfire
La tua giacca s’impiglia ad un ramo
E mi potrò scaldare
Io ti devo tante cose
La differenza tra luce e ombre
Tra il coraggio e l’istinto
E la paura di non fallire
E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare e perché
Le circostanze fanno la differenza,
Capovolgo la distanza che si azzera e siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
La tua libertà non è più effimera
Lei non si misura
Devi solo metterla in pratica
E non è mica la fine
Semmai dovessimo fallire
E perché capovolgo la distanza
Che si azzera e ora e sempre siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito