Cosa resterà

Volevo nascere senza pensieri,
senza le crisi di panico quando penso troppo;
volevo correre più forte degli altri
come per dimostrami che potrei farlo il doppio;
Volevo dirti che ti aspetto qua,
volevo dirtelo ma no non ti ho avvisata
e me ne resto da solo con il mio orgoglio che uccide quello che voglio
sapendo che è una cazzata;
Volevo soltanto essere parte di un gruppo, sentirmi come voi accettato in tutto
ma poi iniziai a farmi di brutto
tornando a casa distrutto
gridando dentro al cuscino per nascondere l’urlo
e no, io non ti dico cosa provo, no
sono i miei testi che lo provano
nella mia penna perché
prendi una birra e siediti che ti racconto di me:
di come quando davanti a un problema scappo,
non è che non sia un uomo ma a volte vorrei essere un altro.
Quante notti in bianco che ho fatto per la mia musica,
dormivo sopra al banco sognando una vita unica
di quelle che ti svegli e realizzi che non sei solo,
che ciò che gridi troppe persone lo fanno in coro,
dite pure a quegli stronzi che non mi accontento,
che ho ambizioni troppo grandi per restare fermo.
Io che piango, io che rido, io che grido e basta,
io che cerco di convincermi che tutto passa,
io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia,
io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria.
E no, io non ti dico cosa provo, no
non siamo fatti per restare soli,
forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
e no, io non ti dico cosa provo, no
non siamo fatti per restare soli,
dimmi che cosa resterà.
Non me ne frega se mi manca la morale, anche se
vado con altre non vuol dire che non ci tenga a te,
lo so che sono un po’ egocentrico se parlo di me,
lasciami perdere se cerchi un’altra storia clichè,
non sono un uomo vissuto ma sono un uomo che vive
che si dimentica tutto ma si ricorda due rime,
io che mi fermo a sentire l’odore di un libro nuovo
che poi non riesco a finire perché per tutto mi annoio.
Non sono fatto per te, non sono fatto per loro,
non sono fatto per viverti né per stare da solo
con più gioielli di te ma meno classe,
convinto che stare in strada non mi cambiasse
ma la vita non è un film, non c’è il lieto fine,
nessun colpo di scena, nessuno divide
la parte dove vedi tua madre mentre sorride
con quella dove stringi un ricordo fatto di spine.
Io che piango, io che rido, io che grido e basta,
io che cerco di convincermi che tutto passa,
io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia,
io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
e no, io non ti dico cosa provo no,
non siamo fatto per restare soli,
forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
e no, e non ti dico cosa provo no,
non siamo fatti per restare soli,
forse è l’unica ragione che non ci dividerà.
E no
ma nessun’altra è come te, come te, come
ma nessun altro è come me, come me, come
so che sei fatta come me, come me, come
che nessun’altra è come te.
E no
ma nessun’altra è come te, come te, come
ma nessun altro è come me, come me, come
so che sei fatta come me
dimmi che cosa resterà.