Oro di Napoli

È tutta d’oro Napoli,
dal cielo al mare è un palpito.
Se un canto ti scende nell’anima,
è Napoli
che canta per rapirti il cuor.
Il paradiso è a Napoli,
dal Vomero a Posillipo.
E tutta un’altra cosa è l’amor,
amando a Napoli,
sognando a Napoli.
Ed io che voglio viver con te,
ti porto a Napoli
con me.

Al mercato di Pizzighettone

Al mercato di Pizzighettone
ci son più di tremila persone
convenute dal monte e dal piano:
che schiamazzo, che gran confusion!
Ma la folla
ondeggia, si sfolla
poi corre e s’affolla
curiosa a guardar…
E’ arrivato sul mercato
Dulcamara il venditor:
chissà mai cos’ha portato…
“Attenzione, o miei signor,
zitti tutti, non fiatate,
ragazzino, fatti più in là!
Io non vendo
Vitelli a tre teste,
né cose indigeste,
non sono un buffon…
Non c’è trucco,
né frode, né inganno,
mi venga un malanno
se faccio un bidon…”
C’è la musica in mezzo alla piazza,
fa l’occhietto al trombon la ragazza
e, se pure una stecca ci scappa,
cosa importa, nessuno la udrà…
Ma la banda
d’un tratto si sbanda
e ognun si domanda:
che accade laggiù?
E’ arrivato sul mercato
Dulcamara, state a sentir:
un liquore egli ha portato
che i dolori fa scomparir…
“Non per mille, non per cento,
ma per poco io ve lo do;
è per tutti
per sani e malati,
borghesi e soldati,
vi posso giurar.
La mia nonna
Lo volle assaggiare,
si mise a gridare:
“Mi voglio sposar”
Sentirete
che magico effetto,
che dolce diletto
provar vi farà.
Cittadini
di Pizzighettone,
comprate un flacone
e tirate a campa’

E’ l’alba

È l’alba…
che non ha sole.
E’ l’alba…
che non ha luce.
Fugge la notte
e tu ti allontani
e il sogno finisce
così…
È giunta ormai l’alba…
Non sei più mia!
“No… T’amo!
Non andar più via…”
Ma tu piangendo dici ancor:
“Addio!”
È l’alba… E tutto muor in me.

Famme durmì

È spuntata la luna a Marechiaro,
tutti i colori felici riposano;
io soltanto sto sveglio e mi dispero,
per Marì più non posso dormir!
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì,
son tre notti che non chiudo un occhio:
“nun me vedi” come son ridotto…
Che t’aggia dì?
È così, è così:
sino a quando non mi dici: “T’amo!”
a dormire non ci vado più…
Seduto a Mergellina
proprio sotto il tuo balcon,
mi trovo alla mattina
consumato di passion…
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì:
solamente se mi dai un bacio,
m’addormento e non mi sveglio più…
Quando il sole si leva dietro il mare,
tutti i cuori felici si svegliano…
Io soltanto “cu ste parole amare”
Stanco morto me tocca a cantà!
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì,
son tre notti che non chiudo un occhio:
“nun me vedi” come son ridotto…
Che t’aggia dì?
È così, è così:
sino a quando non mi dici: “T’amo!”
a dormire non ci vado più…
Seduto a Mergellina
proprio sotto il tuo balcon,
mi trovo alla mattina
consumato di passion…
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì:
solamente se mi dai un bacio,
m’addormento e non mi sveglio più…
Famme durmì,
oi Marì…

Grazie dei fior

Tanti fiori in questo giorno lieto ho ricevuto.
Rose, rose, ma le più belle le hai mandate tu.
Grazie dei fior, fra tutti gli altri li ho riconosciuti,
mi han fatto male, eppure li ho graditi.
Son rose rosse e parlano d’amor.
E grazie ancor, che in questo giorno tu m’hai ricordato.
Ma se l’amore nostro s’è perduto,
perché vuoi tormentare il nostro cuor?
in mezzo a quelle rose ci sono tante spine,
memorie dolorose di chi ha voluto bene.
Son pagine già chiuse con la parola fine.
Grazie dei fior, tra tutti gli altri li ho riconosciuti,
mi han fatto male, eppure li ho graditi.
Son rose rosse e parlano d’amor. Grazie dei fior,
e addio per sempre, addio senza rancor!

Ho pianto una volta sola

Va pure, richiudi la porta
fra il mio ed il tuo cammin.
Lo vedi non piango stavolta,
affrontare so il destin…
Ho pianto
una volta sola:
non ricordi più,
fu quando tu m’hai detto di sì.
Ho pianto
per l’immensa gioia
che nel cuor, lo so,
giammai potrò riviver così.
Ma quando tu mi penserai
di tanto in tanto,
ricorderai forse il mio pianto di quel dì…
Ho pianto
una volta sola:
non ricordi più,
fu quando tu m’hai detto di sì.

L’eco fra gli abeti

Fra gli abeti una voce:
un richiamo d’amor
e nemmeno questo tace
che un altro gli risponde:
“Voglio solo te!”.
“Sempre tua sarò!”.
e risponde l’eco: “Te!”.
e ripete poi “Sarò!”.
“Pensa sempre a me!”.
“Mai ti scorderò!”.
dice l’eco: ” sempre a me!”.
dice: “Mai ti scorderò”.
Come una carezza
ti chiama
l’intima dolcezza del suon
Voglio solo te!
Solo tua sarò!
Ogni giorno penso a te!
Solo a te!
Non potrò mai scordar!
Amar non so che te!

La cicogna distratta

C’è una casetta bianca sul monte
baciata già dalla luna;
e, sulla collinetta di fronte,
una villetta s’imbruna.
Nella casetta vi son due nonni,
e nella villa sposi in amor.
Ma la cicogna che porta i bambini,
volando, commette un error!
Lassù, lassù
sopra il camin
posata è la cicogna.
Ha nella bocca un fantolin,
ma è rossa di vergogna.
Per ben tre volte si sbagliò
e il bimbo lì portò:
Un bel piccino
dai riccioli d’or
per quei sposini in amor.
Ma la cicogna, distratta, che fa?
Ai due vecchietti lo vuol portar.
Mentre sta la sposina in attesa,
ride una stella dal cielo,
e mostra, alla cicogna sorpresa,
dove è diretto il suo volo.
Ora la villa è un raggio di sole
e la cicogna vola lassù;
e dal camino pianino, pianino,
quel bimbo fa scender giù!
Lassù, lassù
sopra il camin
posata è la cicogna.
Ha nella bocca un vestitin,
e non ha più vergogna.
Per ben tre volte si sbagliò,
ma questa volta no…
Il bel piccino
dai riccioli d’or
hanno gli sposi in amor.
Or la cicogna
felice sta là
guarda, sorride… e poi se ne va!

La luna si veste d’argento

La luna si veste d’argento
il sole si sveste dell’or
la notte del gran firmamento
ci insegna l’amor.
Baciamoci sotto le stelle
baciamoci senza parlar
al lume di mille fiammelle
è dolce sognar.
Quando la luna appare
palpita sull’amor
bello è fantasticare
nel buio splendor
La luna si veste d’argento
il sole si sveste dell’or
la notte del gran firmamento
ci insegna l’amor.
Baciamoci sotto le stelle
baciamoci senza parlar
al lume di mille fiammelle
è dolce sognar.
Baciamoci sotto le stelle
baciamoci senza parlar
al lume di mille fiammelle
è dolce sognar.

La margherita

O bambina innamorata, dimmi tu
che cos’è che ti fa piangere e sognar?
Pensi sempre a quell’amor che non c’è più
Passa il tempo e tu non sai dimenticar.
Chiedi invano ad ogni stella e ad ogni fior:
Tornerà? Non tornerà quel grande amor?
E la margherita,
che fra i fiori è l’indovina,
solo lei, bambina,
la risposta ti darà
Ti dice sì
ti dice no
la margherita.
Ora un bel sì
ora un bel no
Questa è la vita!
Tu sognerai, piangerai, scorderai!
Sfoglia sfoglia sfoglia sfoglia
e con ogni foglia
quanti sogni passano così,
come quella margherita
che fra le tue dita
tu sfogliavi un dì.