8 marzo

In fin dei conti la vita è come un viaggio
comincia con un pianto dopo l’atterraggio
facciamo giri immensi ed ogni coincidenza che perdiamo
è un nuovo punto di partenza
in fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’8 marzo
e non basta ricordare di una festa con un fiore
se qualcuno lo calpesta
e nelle vene gli anticorpi alla paura
i silenzi che ci fanno da armatura
è resilienza, io so la differenza
tra uno schiaffo e una carezza

Siamo petali di vita che hanno fatto un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita

La verità, siamo candele nella notte
a illuminare mentre la gente chiude porte
nei maglioni lunghi e a nascondersi nel niente
dagli sguardi di chi resta indifferente
abbiamo dato e troppo poco ci è concesso
certe lacrime non chiedono permesso
e nello specchio, negando l’evidenza
chiamarlo amore quando è solo dipendenza

Siamo petali di vita faranno un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita

Se ci crolla il mondo addosso come sempre ci rialziamo
nonostante a volte uomo non vuol dire essere umano
per tutto il sangue che è stato versato

Siamo petali di vita e la violenza non ha giustificazione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita

In fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’8 marzo
e non basta ricordare di una festa con un fiore
se qualcuno ci calpesta

Il gigante d’acciaio

Mi piace la mia città, e questo è il mio quartiere
Tutto rosso, gli alberi, le facciate delle case
Quello che però non capisco e che mi fa arrabbiare
È che quando c’è vento non posso uscire a giocare
Si chiudono le finestre, chiudono anche le scuole
C’è una puzza pazzesca e non si può respirare
Quando c’è vento nel mio quartiere
Non si può giocare
Mio padre lavora in un posto grandissimo
Lui lo chiama il gigante d’acciaio
Con grandi camini che fumano sul mare
E gli ho sentito dire che dà lavoro a diecimila persone
Eppure papà da lì se ne vuole andare
Dice sempre: non possiamo scegliere se vivere o lavorare
Non possiamo scegliere se vivere o lavorare
Se scappare o morire
Non ci sarà
Un’altra volta, un’altra volta
Non ci sarà
Un’altra volta, un’altra volta ancora
Papà stava bene, s’è fatto una casa
Ha sposato due figlie e mo’ resto io
Con dieci anni d’amianto e molte rughe
Ha lasciato l’inferno per darlo a me
Ero troppo giovane per capire e ho provato a scappare
Ma mi mancava il mare, mi mancava il mare
Mi mancava mia nonna e il sentirmi dire
Ué guagliò vid ca’ qua so tutt cos buene
Non ci sarà
Un’altra volta, un’altra volta
Non ci sarà
Un’altra volta, un’altra volta ancora
Chi ci darà, una risposta?
Macchiami il cuore con un pugno dentro al petto
Cambia il finale di una storia che ho già letto
Tutti lo sanno ma nessuno parla, tanto funziona così
Spesso mi dicono “vattene da qui”
Ma signori io ho famiglia
E davanti un muro, sulle spalle un mutuo
Son già marcio dentro, ormai fa lo stesso
Non lo dico spesso, ti confesso non ho più un futuro
Non ci sarà (non ci sarà un’altra volta)
Un’altra vota (un’altra volta no, un’altra volta no)
Un’altra volta (chi ci darà una risposta signori)
Non ci sarà (sarà diverso stavolta)
Un’altra volta (non ci sarà un’altra volta)
Un’altra volta ancora (un’altra volta, un’altra volta no)
Timbro ai tornelli della portineria
Sono le sette di una sera qualunque
Ma il vento è forte, sempre più forte
Spezza la vita e le speranze restano chiuse
Nelle mani del gigante

Nel bene e nel male

Hai mai fatto l’amore con gli occhi
Io sì, ci ho letto dentro
E ho visto tutte le paure dentro un palloncino
Che stavano per scoppiare
Ma la mia mano stretta al filo quel giorno
Le ha lasciate andare
Hai mai fatto la guerra con gli occhi
Io sì, e ho anche perso
Perché se entrambi giochiamo a nascondino
Ma nessuno vuol cercare
Allora forse meritiamo quel dolore
Che ci fa star così male
E poi bene, poi male
Ed è un bene che ci faccia così male
Perché dentro quel rancore
Si può ancora perdonare
Perché andare fino in fondo
E’ il miglior modo per riuscire finalmente
A galleggiare
Non c’è bisogno di scavare
Perché tutto in superficie devi usarlo
Come fosse una vernice
Pitturare le stanze del tuo cuore
Perché non è un bersaglio
Perché anche le montagne eran barriere
Adesso sono un bel paesaggio
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
Hai mai chiesto scusa con gli occhi
Io sì, però, in ritardo
E ti ho lasciato costruire un muro
Invece di una strada
Ma se l’amore ha una data di scadenza
Allora consumiamolo prima che scada
Hai mai cercato un altro paio di occhi
Quello no, ma c’è ancora tempo
È che quando mi metto in gioco
Vengo eliminato ai supplementari
Perché ho scoperto di avere il cuore miope
E gli devo mettere gli occhiali
E fa bene, fa male
Ed è un bene che ci faccia così male
Perché dentro quel rancore si può ancora perdonare
Perché andare fino in fondo è il miglior modo
Per riuscire finalmente a galleggiare
Che per guarire non ci sono gli anticorpi dell’amore
Sono stanco di riempire più lo stomaco del cuore
Proverò ad alzare il prezzo se mi danno per scontato
Ma non cerco vendetta
Perché è come un dolce senza cioccolato
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene perché ci fa stare insieme
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene perché ci fa stare insieme
Nel bene e nel male

Tsunami

Siamo figli di Steve Jobs e del T9
Siamo Lego in mezzo al traffico di Play Mobile
Siamo strade pulite sotto un cielo Pantone
Campi sintetici calzini bianchi di cotone
Ed anche ad occhi chiusi non è detto che dormiamo
E stando più vicini non è vero che parliamo
È solo un’impressione
Sulle pellicole in bianco e nero
Subito dopo il flash
Noi siamo già scomparsi
Da quando la gente non si trova più
Ci siamo bastati
Da quando il fuoco non brucia più
Siamo disorientati
Da quando Archimede non eureka più
Siamo affondati
Da quando la ruota non è girata più
Siamo quadrati
Siamo quadrati
Guarda lo tsunami che travolge la città
Dentro la mia testa calma piatta
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Siamo le nostre vite nei corpi degli altri
Siamo figli di Jim Carrey in Truman Show
Ed anche ad occhi chiusi non è detto che dormiamo
E sempre più vicini non è vero che parliamo
Il vento soffia forte
In una sola direzione
Il mare si ritira
Siamo rimasti soli
Guarda lo tsunami che travolge la città
Dentro la mia testa calma piatta
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Noi siamo liberi
Di urlare in faccia al mare
Di mostrarci nudi alle persone
Cambiare colore in faccia, sudare
Tornare a cerchi e rotolare
Metterci in ballo, rischiare
Ridare forma al giusto
E nel gusto naufragare
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha

Per sentirmi vivo

Non ti voglio più scrivere
dirti come vivere
per non farti piangere
ho fatto l’impossibile
pensi non sia fragile
pensi sia incredibile
perché non scendon lacrime
quando scendono a te

Ma a te sembra facile
dirti che sto bene
quando tutto non va
ed è brutto stare insieme
perché so quello che era
e il ricordo mi fa male
e del rapporto che c’era
prima di questa canzone io e te

Cosa siamo diventati io e te
sono quello che odiavi di me
baby perché non mi ami
amore sbatti le ali
e vola via da me
via da me via da te
via da questa città
via da noi via da te
e domani chissà

Questa fama questa luce
questa notorietà
non mi basterà
non mi servirà
e se dentro muoio lento
sai che fuori sorrido
io ti ho persa dentro al letto
per tenerti vicino
io ti ho visto per la strada
e sai che ti voglio in giro
e se adesso non mi molli
è perché in testa ho un casino

E per questo ti scrivo
oggi non mi parli perché infondo ti uccido
perché infondo mi uccidi
perché infondo mi uccidi
siamo uguali opposti con i cuori divisi
oggi dove sei non lo so
ieri eri tutto ciò che avevo io
oggi chi sei non lo so
abbiamo detto basta senza dirci addio

Ma a te sembra facile
dirti che sto bene
quando tutto non va
ed è brutto stare insieme
perché so quello che era
e il ricordo mi fa male
e del rapporto che c’era
prima di questa canzone io e te

Cosa siamo diventati io e te
sono quello che odiavi di me
baby perché non mi ami
amore sbatti le ali
e vola via da me
via da me via da te
via da questa città
via da noi via da te
e domani chissà

Questa fama questa luce
questa notorietà
non mi basterà
non mi servirà
e se dentro muoio lento
sai che fuori sorrido
io ti ho persa dentro al letto
per tenerti vicino
io ti ho visto per la strada
e sai che ti voglio in giro
e se adesso non mi molli
è perché in testa ho un casino

Io ti ho nella testa
tu mi hai detto resta
e vola via ma fallo con me
io ti ho detto basta
dai ti prego scappa
ma fallo lontano da me

Billy Blu

E’ stato Billy, già
proprio Billy
non è incredibile?
E’ stato Billy Blu
Billy Blu, Billy Blu
dico sul serio

Magro come un chiodo
occhiali spessi un dito
sopra occhiaie da malato
di un bluastro scolorito
fragile dimesso timido educato
era il più bravo della classe
perciò l’hai sempre odiato
con lui facevi il bullo
perché tu nato nell’oro
gli scaricavi addosso
l’invidia del somaro

E lo chiamavi Billy Blu
pupazzetto animale
e gli sputavi tra i quaderni
lo spingevi per le scale
lui cadeva e tu ridevi
come ride un deficiente
si rialzava e sorrideva
ma non diceva niente
perché lui era più forte
dei tuoi muscoli di cera
e tutta la sua forza l’hai scoperta l’altra sera
sì perché

E’ stato Billy Blu
Billy Blu, Billy Blu
Billy Blu, ma

Ma la vita è un giustiziere
tutti i bulli adolescenti
poi diventano quegli uomini
dai mille fallimenti
e tu fallito e solo
appena uscito da galera
volevi liberarti da te stesso l’altra sera
e hai bevuto e hai camminato fino all’alba
lungo il fiume senza ne meta ne pace
poi sei salito su quel ponte
un bel segno della croce
ma dietro le tue spalle hai sentito la sua voce

“hey, ti ricordi di me”
così ti sei voltato
la luce della luna illuminava uno magro
ma l’hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso
e ti ha detto “ti aiuto”

Ed era Billy Blu, Billy Blu, Billy Blu
“e dai abbracciami”

E così è stato Billy a salvarti la pelle
quel ragazzo magro magro
che ti stava sulle palle
no ma quale odio
non ho nessun rancore
eri tu quello più debole
tu dentro stavi male
perciò venivi a scuola e scaricavi sul mio banco
veleno e prepotenza da mostrare a tutto il branco
ma adesso l’hai capito
lo vedo dal tuo viso
la forza del più forte
è rinchiusa in un sorriso

“ti ricordi di me”
io sono solo uno
dei tanti Billy Blu
quelle vittime di un bullo
che ogni giorno li tormenta
ma bulli non si nasce, no
lo si diventa
quando hai una famiglia distratta e disattenta

E allora come hai pianto,
hai pianto e hai chiesto scusa
poi siete andati al mare
due birre e una gazosa
e finalmente hai vomitato
i fantasmi dell’infanzia
tuo padre che non c’era
tua madre piena d’ansia
che ti dava sempre ragione
anche quando avevi torto
tutti i tuoi casini
sono il frutto di quell’orto
non hanno mai capito che per non farti del male
servivano carezze si, ma all’occasione
due schiaffi d’amore

Due noi

Mi diverto ogni tanto a passare
sotto casa tua
lo faccio apposta
la prendo larga e sbaglio strada
per vedere se sei ancora viva
per sentire se sei ancora vera
per scoprire se sei ancora intera
per sentire se sei ancora in me
per vedere se poi
noi due
felici
per le strade di Bologna
per le strade di Bologna
noi due
in piedi
noi due
sereni
ma tu

Chiedilo a Parara e Toni
quali sono i giorni
che ti do buoni
chiedilo ad Andrea che si è perso
è ancora lì nel centro che cerca un senso

E poi noi due
in piedi
per le strade di Bologna
per le strade di Bologna
noi due
sereni
noi due
in piedi

E mi sbaglio ogni tanto a passare
sotto casa tua
non lo faccio apposta
la prendo larga
e vedo la serranda
e proseguo via via
e scorro nel traffico
nei giorni delle stagioni
ma la tua la tua la tua
non finirà mai
la tua stagione non finirà mai
la tua stagione non finirà mai
la tua stagione non finirà mai
dentro me

E poi noi due
una storia che rimane
tra le strade di Bologna
per le strade di Bologna
noi due
nel bene e nel male
forse ti verrò a pigliare
per le strade di Bologna
noi due
e poi, noi due
due noi

Vai bene così

Solo tu sai quanto fa male sentirsi
l’ultimo in una finale di artisti
crollare così tante volte
per poi svegliarsi di notte
svegliarsi in un mare di lacrime
abitato dalla peggiore delle anime
che ti ricordano quante volte
ti sei già svegliato

Ma tu sei così
e non ti devi arrabbiare
per ciò che non sai fare
per ciò che non sai dare
perché per me tu
lo sai
vai bene così

Perché sei fatto così
dici sempre di sì
non accetti l’errore
ti rovini l’umore
sono qui per ricordarti
che gli errori sono altri

Solo tu sai quanto fa male arrivare
così in alto per poi scivolare
crollare così tante volte per poi
svegliarsi di notte
svegliarsi per le mille domande
alle quali risposta non hai
che portano solo più in basso
ogni tuo singolo passo

Ma tu sei così
e non ti devi arrabbiare
per ciò che non sai fare
per ciò che non sai dare
perché per me tu
lo sai
vai bene così

Perché sei fatto così
dici sempre di sì
non accetti l’errore
ti rovini l’umore
sono qui per ricordarti
che gli errori sono altri

Che la vita là fuori
non è sempre a colori
ma una cosa è certa
non le importa dei tuoi errori
e crollare fa male
ma ritorna a sognare
che un artista è un bambino
che non vuole mollare
non bisogna affogare
in ciò che non sai fare
che vai bene così

Perché sei fatto così
dici sempre di sì
non accetti l’errore
ti rovini l’umore
ma sono qui per ricordarti
che gli errori sono altri

Che la vita la fuori
non è sempre a colori
ma una cosa è certa
non le importa dei tuoi errori

Ho amato tutto

Tre passi e dentro la finestra
Il cielo si fa muto
Resto lì a guardare
Io so cantare so suonare so reagire ad un addio
Ma stasera non mi riesce niente
Stasera se volesse Dio
Faccio pace coi tuoi occhi
Finalmente
Con te ho riscritto l’alfabeto
Di ogni parola stanca il significato
Perfettamente inutile cercare di fermare l’onda che
Ci annega e ci lascia senza fiato
Ed è una musica che va
In un istante è primavera
Che ritorna
E come un pesce che non può più respirare
Come un palazzo intero che sta per cadere
Tu sei l’unica messa a cui io sono andata
Un volo che è partito
Svanito in fondo al blu
E io adesso farei qualsiasi cosa
Per sfiorare le tue labbra
Per rivederti
Se è vero che il tempo ci rincorre
Oggi sono questa faccia questa carne e queste ossa
Le sento ancora addosso le tue mani che mi spostano più in là
Dove si vive solo di uno sguardo
È tardi, si spegne la candela
È sempre troppo tardi
Per chi non tornerà
E come un pesce che non può più respirare
Come un palazzo intero che sta per cadere
Tu sei l’unica messa a cui io sono andata
Un treno che è partito
Sparito in mezzo al blu
E io adesso farei qualsiasi cosa
Per averti fra le braccia
Per rivederti
Perché se manchi tu manchi da morire
Perché amarsi è respirare i tuoi respiri
Stracciarsi via la pelle e volersela scambiare
È l’attimo fatale in cui mi sono arresa
Perché tu vieni con questo amore tra le mani
E come sempre nei tuoi occhi
La mia casa
Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto
Io ti rispondo ho amato
Ho amato tutto

Niente (resilienza 74)

Niente, qui non succede proprio niente
E intanto il tempo passa e se ne va
Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà
Niente, adesso non ricordo niente
Fammi sentire che sapore ha
E la mia testa sul cuscino certe notti vuoi sapere quanto male fa
Male fa, male fa (and I like it, I like it)
Male fa, male fa (yes I like it, I like it)
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
Qui non succede proprio niente
Pensavo
Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto
Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto
Che la parola di un uomo valesse oro e invece
Trova un amico ma non toccargli il tesoro
Niente, non ci ho capito proprio niente
Ma anche l’orgoglio si rimargina
Picchia più forte, non lo vedi che sto in piedi
Non ti accorgi che non servirà
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
I love you, I love you, I love you, I love you, I love you
I love you.
Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi
Resto qui nel fitto di un bosco
E il tuo vento non mi piegherà
Mai più
Il vento non mi piegherà mai più
Il vento non mi piegherà
Qui non succede proprio niente