Io ti prego di ascoltare

Io ti prego di ascoltare
quello che dirò
sono sempre stato in viaggio ormai
non penso che ti incontrerò
ti credevo nel mio cuore
e non credo più
qualche volta mi è sembrato di sfiorarti
ma non eri tu
Io ti prego di ascoltare
non andare via
io continuo a dubitare non so più
qual’è la strada mia
cosa è bene e cosa è male
quasi non so più
tanto sembra tutto uguale in questo mondo
se non ci sei tu
Quell’amore più forte di tutte le nostre
infedeltà
quell’abbraccio purissimo
che come sempre mi salverà
perché tutto sai sta morendo in me
senza te
Io ti prego di ascoltare
sono triste sai
non mi piace la mia vita
questa vita che non cambia mai
dimmi cosa devo fare
o non fare più
né volare né affondare hanno senso
se non ci sei tu
Quell’amore più forte di tutte le nostre
infedeltà
quell’abbraccio purissimo
che come sempre mi salverà
perché tutto sai sta morendo in me
senza te
Io ti prego di ascoltare
tu dovunque sei
ti ho cercato in ogni modo
vedi non mi sono arreso mai
non lasciarmi naufragare
non fuggirmi più
quella luce che ora vedo
in lontananza dimmi che sei tu.

Siamo donne

C’è chi dice che l’amore
Oggi non ha più valore
Perché solo ai soldi pensa
E alla fine mangia in mensa
Burattini incravatattati
Da 1.500.000 al mese
Su e giù per la città
Sulla jeep a fare spese
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
C’è chi dice che l’amore
Oggi è in trasformazione tipica mentalità
Manager di società
C’è chi insegue la carriera
Poi a casa è cameriera
C’è chi muore dall’invidia
Per chi lavora nei mass media
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Siamo donne oltre le gambe c’è di più
Donne donne un universo immenso e più
C’è chi al mondo è un egoista
E chi invece è pacifista
C’è chi no non cresce mai
E si trova in mezzo ai guai
Chi ha la testa sulla luna
E poi sfida la fortuna
C’è chi guarda nel passato
E chi invece è già cambiato
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Siamo donne, oltre le gambe c’è di più
Donne donne un universo immenso e più
Senza donne ma sai che noia qui in città
Donne donne la vita gira un po’ di più
Siamo donne, oltre le gambe c’è di più
Donne donne un universo immenso e più
Senza donne ma sai che noia qui in città
Donne donne la vita gira un po’ di più
Attento che cadi.

L’uomo che ride

Come la gloria può uccidere un Re
e l’amore un forte uomo
l’uomo che ieri correva per te puoi dimenticarlo ormai
non tornerà mai più
l’ho visto andare via
nessuno sa perché
con tornerà mai più
han bevuto il suo bicchiere
raccontava un vecchio ieri
il suo orgoglio l’ha guidato per avere dignità
non tornerà mai più
ricordati di me
sono l’uomo che ride
tiepide lacrime le nasconde il mio viso
perdonami se puoi per averti amato
se un giorno tornerò sarà solo per te
ricordati di me
quando volerai in alto
il resto è merda sai
e se qualcuno parlando di lui
e del suo eterno sorriso
tu non scordare che dentro di sé
c’era un forte uomo sai.

Sorelle d’Italia

Mentre la tivù di giri andava su
Incontrando Mariù mi tiravo un po’ su
In questa città una strana realtà
Vince tutte le età questa teatralità
Camionisti d’Italia
Parcheggiamo copiosi
Fin dall’anti-vigilia dell’apoteosi
Camionisti d’Italia
Le ameremo fra i rami
C’è Mariù con Amalia dimmi che mi brami
Evviva le signore
Che saltano sul cuore
Ma che non fanno rima con amore
Accendendo l’umore
Evviva le signore delle serate scure
Regine indiscutibili un po’ amare
Ma che sanno scaldare
Poi ci lasceranno riposare
Lentamente andranno a rincasare
Sempre sole e fa male sul viale
Sul viale
Quanto male fa nessuno lo dirà
Sono donne a metà un po’ streghe
Chissà
Camionisti d’Italia
Sono pronte e smaniose
Le sorelle d’Italia piene di sorprese
Camionisti d’Italia
Non importa chi siate
Basterà che calmiate questa strana sete
Evviva le signore
Le ultime regine
Che sono veramente le signore
E ci fanno l’amore
Vogliamo le signore
Le loro voci scure
Divine indistruttibili un po’ amare
E ci sanno scaldare
Stanchi poi ci fanno riposare
Lentamente vanno a rincasare
Sempre sole e fa male
Sul viale
Sul viale.

La donna di Ibsen

Lei guardava il mare,
Lei quel mare calmo
Pieno di foschia, chiaro di stelle
Leggere da soffiarle tutte via
Vieni diceva
E il suo cuore era un dolce tam-tam
Lascia che tu sia solo mia
Ed io ti porterò
Più su, dove il cielo è come un oblò
E lei si abbandonò
Sopra ad un cespuglio di rose
E poi rispose
Sì io ti seguirò
Più su e di vento e cielo vivrò
Poi si innamorò
Si legò ai capelli una rosa
E come una sposa danzò
Come una sposa danzò

Lei gli offrì i suoi anni
Lui le mai grandi
Poi l’accarezzò, con un sorriso
Che un lampo in mezzo al cielo cancellò
Lascia che tu sia solo mia
Ed io ti porterò
Più su, dove il cielo è come un oblò
E lei si abbandonò
Sopra ad un cespuglio di rose
E poi rispose
Sì io ti seguirò
Più su e di vento e cielo vivrò
Poi si innamorò
Si legò ai capelli una rosa
E come una sposa danzò
Come una sposa danzò
Come una sposa danzò
Come una sposa danzò.

Spalle al muro

Spalle al muro, quando gli anni son fucili contro,
qualche piega sulla pelle tua,
i pensieri tolgono il posto alle parole,
sguardi bassi alla paura,di ritrovarsi soli…
E la curva dei tuoi giorni non é più in salita,
scendi piano dai ricordi in giù,
lasceranno che i tuoi passi sembrino più lenti,
disperatamente al margine di tutte le correnti…
Vecchio diranno che sei vecchio,
con tutta quella forza che c’é in te,
vecchio,quando non é finita,
hai ancora tanta vita e l’anima la grida e tu lo sai che c’é,
ma sei vecchio ti chiameranno vecchio,
e tutta la tua rabbia viene su,
vecchio si, con quello che hai da dire,
ma vali 4 lire dovresti già morire,tempo non c’é né più,
non te ne danno più…
E ogni male fa più male, tu risparmia il fiato,
prendi presto tutto quel che hai,
e faranno in modo che il tuo viso sembri stanco,
inesorabilmente più appannato,per ogni pelo bianco…
Vecchio, vecchio…
vecchio, mentre ti scoppia il cuore,non devi far rumore,
anche se hai tanto amore da dare a chi vuoi tu…
Ma sei vecchio t’insulteranno vecchio,
e tutta la tua rabbia viene su,
vecchio si, e sei tagliato fuori, tu e le tue convinzioni,
le nuove son migliori le tue non vanno più…
ragione non hai tu…
vecchio si, col tempo che faresti, adesso che potresti,
non cedi perché esisti, perché respiri tu…

La fila degli oleandri

Mi ricordo la spiaggia lunga più di un miglio
E le barche coi colori molto vivi
Sulla strada passava
Un’auto appena
Un’auto all’ora, o forse meno
La stazione senza il treno
Era un salotto
E nel mio cuore
La gioia mi premeva il petto
Cosa provo
Mi spiace non lo posso dire
Mi tuffavo dentro l’acqua trasparente
La mia mente
Serena come rondini nel cielo
Restava in volo
Fino a quando verso sera
Il sogno vago
All’improvviso
Diventava voglia vera
Chi lo sa
Se qualcosa sopravviverà
Quale può essere il nostro destino
A questa calma follia
Che ha spazzato quasi tutto via
Mi vien voglia di dire ragazzo lo sai
Ti amo ti amo, lo sai
Anche per quello che non hai avuto mai
La collina
Io che salivo in bicicletta
Gli oleandri rossi e rosa
Sulla cima
Mi levavo la maglietta
E bevevo una gazzosa
Sulla strada passava
Un’auto appena
Un’auto all’ora, o forse meno
La stazione senza il treno
Era un salotto
E nel mio cuore
La gioia mi premeva il petto
Chi lo sa
Se qualcosa sopravviverà
Quale può essere il nostro destino
A questa calma follia
Che ha spazzato quasi tutto via
Mi vien voglia di dire ragazzo lo sai
Ti amo ti amo, lo sai
Anche per quello che non hai avuto mai.

Spunta la luna dal monte

Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
Spunta la luna dal monte
Tra volti di pietra, tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente, sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto.
Un canto di sponde sicure, ben presto dimenticato
voce di poveri resti di un sogno mancato.
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende;
Sa vida s’ischidat pranghende
bois fizos ‘e niunu
in sos annos irmenticados
tue n’dhas solu chimbantunu
ma paren’chent’annos
Coro meu (cuore mio) fonte ‘ia, gradessida (fonte chiara e di vita)
gai puro deo (dove anch’io), potho bier’sa vida (posso bere alla vita).
Dovunque cada, l’alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende;
sa vida s’ischidat pranghende
Tra volti di pietra, tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente, sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto.
Un canto di sponde sicure, di bimbi festanti in un prato
voce voce che sale più in alto di un sogno mancato.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu.

La fotografia

Uhe, no guarda la fotografia
Sembra neanche un ragazzino
Io io son quello col vino
Lui lui è quello senza motorino
Così adesso che è finito tutto e sono andati via
E la pioggia scherza con la saracinesca della lavanderia
No io aspetto solo che magari l’acqua non se lo lavi via
Quel segno del gesso di quel corpo che han portato via
E tu maresciallo che hai continuato a dire andate tutti via
Andate via che non c’è più niente da vedere niente da capire
Credo che ti sbagli perché un morto di soli tredici anni
è proprio da vedere perché la gente sai magari fa anche finta
Però le cose è meglio fargliele sapere
Guarda la fotografia
Sembra neanche un ragazzino
Io son quello col vino
Lui è quello senza motorino
Era il solo a non voler capire d’esser stato sfortunato
Nascere in un paese dove i fiori han paura e il sole è avvelenato
E sapeva quanto poco fosse un gioco e giocava col destino
Un destino col grilletto e la sua faccia la sua faccia nel mirino
la… ohi… la… da… daradan… daradan… daradan…
è finita la pioggia tutto il gesso se l’è portato via
So che ti dispiace maresciallo ma appoggiato alla lavanderia
Era il mio di figlio e forse è tutta colpa mia perché
Perché come in certi malgoverni se in famiglia il padre ruba
Anche il figlio a un certo punto vola via
E così lui non era lì per caso no anche lui sparava e via
Ma forse il gioco era già stanco e non si è accorto neanche che moriva
Guarda la fotografia
Sembra neanche un ragazzino
Io son quello col vino
Lui è quello senza motorino
Guarda la fotografia
Sembra neanche un ragazzino
Io son quello col vino
Lui è quello senza motorino
La fotografia la fotografia la fotografia
Tutto il resto è facce false della pubbliciteria
Tutto il resto è brutta musica fatta solamente con la batteria
Tutto il resto è sporca guerra stile
Stile mafieria
La fotografia tu che sei famoso, firma firma per piacere la fotografia.

Tamurè

Raffiche di vento quest’anima negra
Sale sale l’Africa
Sale ad occidente
Danzala se vuoi questa tamurè
Sento da lontano tamburi
tamburi d’oriente
Viene dal mare la mia donna
Sempre più corta la sua gonna
Avanza l’Africa è vicina
Non è lontana la mia africana
Regina berbera che sale
E forse in fondo mi appartiene
Tripolitania la sua terra
Un po’ italiana
La mia africana
Vecchi tabù
Che vanno giù
Si sentono lontano arrivare
Nuovi tam tam dal mare
Per questa new Africa
Tamurè tamurè bella mi africana
Tamurè tamurè occhi di luna piena
Tamurè tamurè bella mia Afrodite
Tamurè tamurè come canta ride
Tamurè tamurè bella mia africana
Tamurè tamurè ti canto tamurè
Mille tamburi sotto il cielo
C’è la mia donna senza velo
Tutta la notte muove i fianchi
Fianchi africani
Vecchi tabù
Che vanno giù
Si sentono lontano arrivare
Nuovi tam tam dal mare
Per questa new Africa
Tamurè tamurè bella mia africana
Tamurè tamurè occhi di luna piena
Tamurè tamurè bella mia Afrodite
Tamurè tamurè come canta ride
Si sentono lontano arrivare
Nuovi tam tam dal mare
Tamurè tamurè bella mia africana
L’Africa è vicina
Tamurè tamurè occhi di luna piena
Non è lontana
Tamurè tamurè bella mia Afrodite
La mia africana
Tamurè tamurè canto di una sirena
Tamurè tamurè bella mia africana
Tamurè tamurè occhi di luna piena
Tamurè tamurè bella mia Afrodite
Tamurè tamurè canto di una sirena
Tamurè tamurè bella mia africana
Tamurè tamurè occhi di luna piena
Tamurè tamurè bella mia Afrodite
Tamurè tamurè come canta ride.