In una notte così

Conosco la noia nel mare intravisto dai vetri di un bar
nel cuore il ridicolo e un cane che abbaia in continuità
capire in un lampo di non possedere nessuna certezza
so tutto su questa tristezza
questo teatrino meccanico.
So bene che quando si e soli si dice sempre qualche bugia
si cena sperduti nelle cronache regionali e ci si sente una spia
che poi si vorrebbe anche telefonare a un compagno di scuola
cantare insieme a squarciagola
lontani da tutti e da qui
ma voglio credere ancora
in una notte cosi
che per gente per bene normale se vuoi
gente un po’ come noi
esiste ancora un amore per questo cammino
in qualche punto del nostro destino
un altro sole nascosto nel cielo o più su
qualcuno e cui dire:
non mi lasciare più
non mi lasciare più!
Conosco quel vuoto che ci spinge a comprare stravaganti dolciumi
e la sensazione di non essere niente e di cadere in frantumi
perché poi si rida e ci si allacci le scarpe con cosi grande cura
so tutto su questa paura
che in qualche modo e anche qui
ma voglio credere ancora
in una notte così
che per gente per bene normale se vuoi
gente un po’ come noi
esiste ancora un amore per questo cammino
in qualche punto del nostro destino
un altro sole nascosto nel cielo o più su
qualcuno a cui dire
non mi lasciare più
non mi lasciare più!

Pitzinnos in sa gherra (Bambini nella guerra)

Si ses de mutria mala
morigande in sos pensamentos
lestra de su grecu s’ala
ispinghet ecos de lamentos
brincas sos trabentos
ei bessi dae su ludu
puru si non as a ottènner bantos
proa a dare un’azudu.
No iscurtes sas muidas
lassa puru sas peàdas
sa tristessa commo est luìda
e de realidade aundàda.
Arantzos in bucca a sos pitzinnos
a sa muda in sa rena, setzidos
fusileddos in sa pala
pedras in sa bertula
issos cherent una terra
pitzinnos in sa gherra.
Su destinu in sos isteddos falet subra a sos piseddos
est dromende a bentre a chelu un’ateru chelu pro lentolu
brinca sos trabentos
bessi dae su ludu
puru si non as a ottenner bantos
proa a dare un’azudu.
Fintzas a cando sa pena
su mundu in sas manos at àere
ischidaticche in bona lena
fortzis gia giuches su chi cheres.
Arantzos in bucca a sos pitzinnos
a sa muda in sa rena, setzidos
fusileddos in sa pala
pedras in sa bertula
issos cherent una terra
pitzinnos in sa gherra.
Issos cherent una terra…
trenta quaranta cinquanta
mitragliatrice canta
a tenore
tutti seduti giù per terra.
Quaranta cinquanta cinquantuno
ferite di coltello
nel cuore
tutti seduti giù per terra
bambini nella guerra
pitzinnos in sa gherra.

Io scappo via

Truccherò
tutte le facce che ho,
tutti i momenti con te
che non mi servono.
Sbaglierò,
ma mi diverto così,
non mi regalo per niente e a nessuno
che non mi capisce,
che gratis tradisce
e che si illude di conoscermi
perché mi ha accarezzato.
Io scappo via,
via dalla rete,
via da questi uomini con l’acqua di colonia
col sorriso in fotocopia
con le mani sempre là.
Io scappo via
via dalla rete
via da questo uomini con litri di sapere
presuntuosi e col potere
d’ammosciare pure gli alberi.
Io no, no! Non m’innamoro
sono sensibile sì,
mi spezzerei ma non mi piego
a chi si illude di conoscermi
perché mi ha frequentato.
Io scappo via
via dai rumori
via da quegli uomini che fingono coraggio
che pisciando controvento
fanno caso al mio disordine.
Scappo via
come un uccello
che vola in alto e può sembrare vanitoso,
ma forse è libero di tornare al nido suo
maio, maio ti amo per quell’immenso
che sogno con te
…che non c’è.

Portami a ballare

Portami a ballare portami a ballare
uno di quei balli antichi
che nessuno sa fare più
sciogli i tuoi capelli lasciali volare
lasciali girare forte intorno a noi.
Lasciati guardare lasciati guardare
sei così bella che non riesco più a parlare
di fronte a quei tuoi occhi così dolci e così severi
perfino il tempo si è fermato ad aspettare.
Parlami di te di quello che facevi
se era proprio questa la vita che volevi
di come ti vestivi di come ti pettinavi
se avevo un posto già in fondo ai tuoi pensieri.
Dai mamma dai questa sera lasciamo qua
i tuoi problemi e quei discorsi sulle rughe e sull’età,
dai mamma dai questa sera fuggiamo via
e tanto che non stiamo insieme e non è certo colpa tua
ma io ti sento sempre accanto anche quando non ci sono
io ti porto ancora dentro anche adesso che sono un uomo
e vorrei, vorrei saperti più felice
si vorrei, vorrei dirti molte più cose
ma sai, mamma sai questa vita mi fa tremare
e sono sempre i sentimenti i primi a dover pagare,
ciao mamma ciao domani vado via
ma se ti senti troppo sola allora ti porto via.
E vorrei, vorrei saperti più felice e vorrei,
vorrei dirti molte più cose.
Portami a ballare portami a ballare
uno di quei balli antichi
che nessuno sa fare nessuna sa fare più.

Io ti darò

Io ti darò un attimo o la mia vita intera
io ti darò la noia e la frontiera.
ti sentirai bellissima o da buttare via
ti scenderò dentro una lacrima
o un fiume d’allegria.
Io ti darò periferie e una città futura
io ti darò la noia e la paura.
Ti dormirò stretto nell’anima
e lungo i marciapiedi di una città
nuda d’America
che sogni e non mi chiedi
…e quando lo avrò da te
qualcosa che mi ferirà.
Scomparirò lasciandoti le nebbie dei miei porti
o piangerò chiamandoti più forte.
Mi servirò di un brivido per risalirti dentro
fino a toccare il limite
o per mandarti a fondo
…e griderò se crederò di non averti persa
accenderò la pelle tua di un’estasi perversa
sarà dolore o giaia
o cosa non lo so
sarà una vita che io ti darò.

Principessa scalza

Tu
principessa scalza
di tanto tempo fa
che comandavi il mondo
un mondo di scugnizzi
con le faccine sporche
lo
camminavo sempre
un passo dietro a te
fedele come un cane
felice dl obbedire
alla tua libertà
Ed ora qui
ti trovo con un whisky a questo bar
qui ad aspettare non importa chi
qui
con gli occhi pieni di malinconia
adesso esegui gli ordini
fai quello ti chiedono
Su principessa stanca
ora, ora io ti porto via
un suddito c’è ancora
io
principessa mia
Ed ora qui
ti trovo come un whisky a questo bar
qui
qui ad aspettare non importa chi
qui
con gli occhi pieni di malinconia
adesso esegui gli ordini
fai quello ti chiedono
Su principessa stanca
ora, ora io ti porto via
un suddito c’è ancora
io
principessa mia.

Italia d’oro

Racconteranno che adesso è più facile
che la giustizia si rafforzerà
che la ragione è servire il più forte
e un calcio in culo all’umanità
Ditemi ora se tutto è mutevole
se il criminale fu chi assassinò
poi l’interesse così prepotente che conta solo chi più sterminò
Romba il potere che detta le regole
cade la voce della libertà
mentre sui conti dei lupi economici
non resta il sangue di chi pagherà
Italia d’oro frutto del lavoro cinta dall’alloro
trovati una scusa tu se lo puoi
Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
tanto non paghi mai
Tutto si perde in un suono di missili
mentre altri spari risuonano già
sopra alle strade viaggiate dai deboli
la nostra guerra non si spegnerà
E torneranno a parlarci di lacrime dei risultati della povertà
delle tangenti e dei boss tutti liberi
di un’altra bomba scoppiata in città
Spero soltanto di stare tra gli uomini
che l’ignoranza non la spunterà
che smetteremo di essere complici
che cambieremo chi deciderà
Italia d’oro frutto del lavoro cinta dall’alloro
trovati una scusa tu se lo puoi
Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
tanto non paghi mai
Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta
dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa.

Quelli come noi

Quelli come noi
Che hanno visto i muri crollare
Quelli come noi
Crescono e non cambieranno mai
Quelli come noi Diteci perché
Fare I’amore ci può uccidere
Son quattro lettere
Che ci separano
Evitare i guai
Ma le avventure poi succedono
Com’è difficile
La solitudine
Ci si sente perduti
Nessuno si cerca più
Ma lascia i sogni volare
Lasciali volare verso il blu
Quelli come noi
Che hanno visto i muri crollare
Ora più che mai
Hanno ancora voglia d’imparare un po’
Quelli come noi (come noi)
Senza orario senza bandiera
Quelli come noi
Crescono e non cambieranno mai
Quelli come noi
Ogni libertà
Nasconde l’ombra di un ostacolo
Ma gli uomini
Lo sanno e non si fermano
Sconosciuti eroi
Mentre i confini ancora cambiano
E nuovi popoli
Che si ritrovano
Quanti giorni perduti
E lo sapevi anche tu
Lasciavi i sogni morire
Falli ritornare verso il blu
Verso il blu
Quelli come noi
Che hanno visto i muri crollare
Ora più che mai
Hanno ancora voglia d’imparare un po’
Quelli come noi (come noi)
Quelli come noi (come noi)
Senza orario senza bandiera
Quelli come noi
Quelli come noi.

L’amore va oltre

Marino e la sua carrozzella
sono inseparabili ormai
sorride, avanza con le braccia
te lo trovi dietro e non lo sai
Marino che al suo compleanno
avrà 30 candele
Marino che da più di un anno
s’è innamorato di Adele.
Adele che lo va a trovare
che lo fa appena può
che lotta contro il mal di testa
e poi si addormenta sul metrò
Adele si sta laureando in psicologia
l’amore la sta consumando
come una malattia.
L’amore va oltre
i giorni che vivranno
le scelte che faranno.
L’amore va oltre
il buio che non sai
la luce che non hai.
Conosco poca gente al mondo
che si accetta per com’è
la maggior parte si nasconde
si mette delle maschere
Marino con la menie in corsa
il sogno che fa
è Adele che con la sua forza
sempre vicino avrà.
L’amore va oltre
i muri che non passi
le porte chiuse in faccia.
L’amore va oltre
il prezzo che gli dai
l’età che più non hai
e va oltre
e va, va oltre.
E non faccio drammi se non posso
giocare più a pallone
che anche se potessi farlo
comunque non sarei un campione
Marino dice queste cose
scherzando con lei
l’amore non ti chiede soldi
nemmeno chi sei.
L’amore va oltre
va dentro le persone
evade una prigione
sorprende
difende
l’immagine che hai
rispetta ciò che fai
e va oltre
e va… l’amore.
L’amore va oltre
l’amore va oltre
l’amore va oltre…

Rumba di tango

Tornan pian piano cosi le vele dal mar
ecco sbiadisce il colore ed il mondo scompar
viene la notte che sa
viene la notte che fa
questo tango d’amor che la rumba ci dà.
In questa notte incantata che invita a sognar
con qualche nube di fumo nel cielo di un bar
persa nell’oscurità
lenta una musica va
questo tango d’amor che la rumba ci dà.
Tango dolce tango onesto tango
se la rumba non rimpiango
tutto il merito l’hai tu
tango che a scommetterci l’amore
batte forte questo cuore mio
tango che ti blocca sul ginocchio
come il naso di Pinocchio
se bugie non dice più
tango come un segno del destino
e al mattino meglio dirsi addio
e perdersi
e perdersi così.
Tornan pian piano così le vele sul mar
ecco si accende il colore ed il mondo riappar
viene l’aurora che sa
viene l’aurora che fa
questa rumba d’amor che la vita ci dà.
In questa luce incantata che invita a sognar
a un gioco d’ombre a danzare sul muro di un bar
persa fra rose e lillà
lenta una musica va
questa rumba d’amor che misteri non ha.
Tango dolce tango onesto tango
se non rido se non piango
questa volta fallo tu
forse a non scommetterci l’amore
batte meglio questo cuore mio
tango che mi frega del ginocchio
ed il naso di Pinocchio
cresca pure fin laggiù
tango come un segno del destino
e al mattino meglio dirti addio
e prendersi
e prendersi così.